In questo post torneremo quindi ad analizzare più da vicino il testo delle norme comportamentali inserite all’interno del Codice di Gara del Burraco Internazionale.
Dopo aver affrontato e spiegato le prime regole, che invitano, rispettivamente, i giocatori a prestare la giusta attenzione alle dinamiche di gioco (Norme di gioco nel Burraco internazionale) e a non dialogare o fare commenti durante lo svolgimento dello stesso (Norme di gioco nel Burraco internazionale), ci occuperemo qui della norma numero tre (III), che invita tutti i partecipanti al gioco a non prolungare in modo artificioso il tempo di gioco stesso.
Questa norma, dunque, in un certo senso impedisce a tutti i giocatori a non indulgere ad un uso “privato” del tempo in funzione del raggiungimento di un vantaggio personale o di coppia.
Come abbiamo avuto modo di precisare anche in passato sulle pagine di questo blog, infatti, il burraco è sì un gioco che può essere giocato “a punti”, come avviene nella maggior parte delle partite che si giocano tra le mura di casa, ma nella maggior parte delle partite ufficiali in contesto di campionato e di torneo si stabiliscono dei turni di gioco su base cronologica.
Ora, mentre i punti richiesti per la conclusione di una partita “casalinga” sono in genere 2500, nell’ambito di una competizione internazionale possono sussistere turni di gioco da 30, 40 o 50 minuti.
A questi turni fa dunque riferimento la norma numero III, che invita tutti i giocatori ad impegnare, in modo equo e solidale, il solo tempo utile alla propria giocata.