Le modalità della repressione arbitrale

 Quali sono le azioni che un arbitro federale deve compiere qualora nascessero delle controversie durante l’arbitraggio o qualora si trovasse in contrasto con il punto di vista di uno dei giocatori? In un precedente post abbiamo visto che il comportamento di un arbitro del burraco è sempre regolato dai dettami di un preciso protocollo.

> Il protocollo dell’intervento arbitrale

L’intervento di un arbitro al tavolo di gioco deve sempre seguire un particolare codice di comportamento che è quello consigliato anche dalla Fibur, la Federazione Italiana Burraco. Anche nel caso in cui si verificasse la necessità di sanzionare un comportamento scorretto, l’arbitro del burraco è chiamato a seguire un certo protocollo, delle precise modalità di intervento.

Iniziamo subito col dire che la volontà di reprimere o non reprimere un comportamento non è una facoltà dell’arbitro stesso ma un dovere della giustizia sportiva. Gli arbitri del burraco sono cioè tenuti a reprimere in ogni caso i comporti scorretti che i giocatori manifestino ai danni del proprio partner, del proprio avversario o dell’arbitro stesso.

Una parola, una frase, un gesto scorretti devono essere subito riportati dall’arbitro alla Federazione, che a sua volta si rivolgerà all’Organo della Giustizia Sportiva. E anche nel caso di una successiva rappacificazione la giustizia sportiva continuerà a fare il suo corso, senza che l’arbitro abbia la facoltà di cancellare quanto accaduto. Questo infatti potrebbe incrinare la sua credibilità futura e la fiducia nutrita dagli altri giocatori.

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