Ignazio La Russa e le regole del burraco: qual è il collegamento? A quanto pare la potenziale competizione alla base di questo gioco di carte.
La Russa e l’interesse per il burraco
Sebbene ce ne stiamo interessando realmente solo in questo momento, il presidente del Senato Ignazio La Russa, noto estimatore del burraco, già in passato si era lamentato delle regole del gioco e di come sarebbe potenzialmente conveniente rivederle per renderle meno agonistiche.
Una considerazione che ci fa sorridere e ci fa riflettere allo stesso tempo. Nel primo caso, soprattutto perché il gioco del burraco tra quelli di carte è quello considerabile meno agonistico di tutti, dato che si adatta perfettamente a essere giocato insieme da giovani e anziani, tra le altre cose.
Ignazio La Russa, intervistato qualche tempo fa da “Un giorno da pecora” su Radio uno, ha sottolineato che la sua è stata inizialmente solo una battuta. Ma si sarebbe reso poi conto, effettivamente, di aver notato giocatori sempre un po’ arrabbiati dove si giocava del burraco “serio”.
In poche parole, quindi, la richiesta sarebbe quella di rendere il gioco più amichevole. Ovviamente non eliminando le regole attuali o cambiandole, ma aggiungendone delle altre. Questo perché, spiega La Russa, vorrebbe venisse recuperata la voglia di stare insieme senza problemi.
Un gioco che in realtà non presenta forte agonismo
Chi vuole considerarlo una competizione sportiva, ha sottolineato, è libero di farlo. Ma si dovrebbe dare anche la possibilità di giocare solo per divertirsi. Il deputato del Popolo delle Libertà Michele Scandroglio, da quanto raccontato dal presidente del Senato, avrebbe presentato in tal senso una proposta di modifica del regolamento ma, va detto, non pensiamo che questa “intenzione” possa trovare generalmente accoglimento.
E per un semplice motivo: il burraco già da sé è un gioco che non presenta un agonismo degno di nota essendo ben regolamentati dal Regolamento Fibur anche i premi da mettere a disposizione. Allo stesso modo sono altrettanto regolamentati altri elementi che rendono questo gioco di carte altamente equilibrato anche dal punto di vista “morale”.
Fattore facilmente riscontrabile all’interno dei circoli dove, generalmente, si possono notare al massimo bonarie prese in giro tra i giocatori. Non dobbiamo poi dimenticare che il burraco è praticamente il gioco di elezione quando si tratta di raccogliere fondi per beneficenza coinvolgendo la popolazione. Qualcosa che nel caso si fosse davanti a una importante competitività o agonismo non sarebbe possibile.
A ogni modo è sempre appassionante vedere quanto personaggi impensabili, almeno a livello teorico, apprezzino un gioco a tal punto da proporre cambiamenti. E voi cosa ne pensate? Il burraco è davvero un gioco così competitivo?