Riprendiamo in questo post il discorso che abbiamo iniziato qualche tempo fa sulla figura e sul comportamento degli arbitri federali associati alla Fibur, la Federazione Italiana Burraco.
Nell’ultimo post pubblicato sull’argomento, infatti, avevamo parlato delle situazioni particolari cui l’arbitro deve prestare attenzione al fine di svolgere al meglio la sua professione durante lo svolgimento di una gara.
> Situazioni cui l’arbitro deve prestare attenzione
Il Manuale dell’Arbitro, il testo normativo di riferimento per la categoria arbitrale, che stiamo anche noi seguendo, proponendone una interpretazione, dedica una serie di paragrafi della sua terza e ultima parte ad un set di inviti o consigli che la Fibur si sente di porgere agli arbitri federali appartenenti ad ogni categoria.
Gli arbitri sono infatti invitati a ricordare sempre, nel caso si trovassero a infliggere una penalità ad un giocatore, che la penalità stessa non è la certificazione di un comportamento costantemente scorretto, ma solo il rilevamento e la penalizzazione di un episodio in cui il giocatore si è espresso per mezzo di azioni casualmente e involontariamente scorrette.
Gli arbitri sono per così dire invitati ad esprimersi con diplomazia e a non ingigantire l’accaduto. Più volte la Fibur ricorda infatti che gli arbitri non sono punitori, ma educatori e garanti del giusto comportamento di gioco.
Si chiede agli arbitri, infatti, di avere la giusta misura tra l’essere attenti osservatori e avere assoluta intransigenza nel prendere decisioni coraggiose. Infine si chiede loro di punire i comportamenti non ortodossi e perseguire soprattutto quelli recidivi anche svolgendo opera di convincimento presso i presidenti delle Associazioni.