Nel Burraco non si parla, soprattutto in contesti ufficiali come i tornei, su questo non c’è dubbio, ma ci sono dei modo per poter comunicare con il partner di gioco in modo da affrontare la partita con lo stesso spirito e con gli stessi intenti.
Ovviamente il mezzo di comunicazione che si può, e si deve, utilizzare sono le carte. Le carte parlano e possono dare, a chi le sa leggere, indicazioni molto chiare su cosa vuole fare il compagno e, allo stesso modo, sono lo strumento con cui noi possiamo comunicare all’altro come preferiamo che egli si muova.
Le maggiori informazioni in fase si partita vengono dagli scarti, sia del socio che degli avversari. Da questi si può dedurre quali carte ha in mano il nostro compagno e quali su quali semi concentrarci.
Se si raccoglie uno scarto dell’avversario e non lo si gioca subito, il nostro compagno può capire che abbiamo intenzione di aprire una combinazione o una sequenza di quel seme. Per questo egli non dovrà iniziare un gioco che contenga la stessa carta, ma, se ne è in possesso, aiutarci iniziano una calata con le carte sequenziali.
Ad esempio, se raccogliamo un cinque di cuori, il compagno non dovrà giocare una sequenza 4, 5, 6 di cuori, al massimo potrà aprire una combinazione di cinque.
Inoltre, raccogliendo sistematicamente dal monte degli scarti, ovviamente nel limite del possibile, senza scartare le carte che si prelevano, diamo l’opportunità al socio di conoscere la maggior parte delle nostre carte e impostare i giochi secondo questa conoscenza.