Precisazioni sulla divisione dei ruoli

 Negli ultimi articoli abbiamo approfondito il tema della divisione dei ruoli nel gioco del Burraco e di come questa possa influenzare la buona riuscita di una partita, sia che questa sia giocata all’interno di un torneo o che sia una partita libera.

Come abbiamo accennato in ogni partita le carte che si hanno a disposizione sono il discrimine per individuare chi sarà il giocatore che si avvia alla presa del pozzetto e quello che gli farà da supporto e si occupa di raccogliere le carte dal monte degli scarti.

Proprio su questo è necessario fare alcune precisazioni.

Le carte: i nostri soldati

 Per essere dei campioni di Burraco non servono solo strategie e tattiche di gara complicate e raffinate. Sono sicuramente indispensabili, ma prima di arrivare a pensare alle cose difficili è di fondamentale importanza avere bene in mente quali sono le regole di base, quelle su cui si fondano tutto il resto.

Per questo, anche se può sembrare ovvio o scontato, è molto importante imparare a tenere le carte in mano, in modo da avere sempre tutto ben visibile e pronto ad essere giocato.

Il ventaglio di carte  che abbiamo in mano, che sia quello della distribuzione o il pozzetto appena raccolto, è la nostra arma di combattimento, l’unico mezzo con cui possiamo attaccare o difenderci dagli avversari.

L’istinto nel Burraco

Come in tutti i giochi di carte e di abilità anche nel Burraco si può vedere l’integrazione di due componenti fondamentali: la bravura e la fortuna.

Per quanto riguarda la bravura siamo noi giocatori a poter decidere del nostro destino. Se vogliamo essere dei campioni si deve studiare, sia il regolamento che le strategie, ci si deve allenare e si deve anche imparare a riflettere sui propri errori.

Infatti, quando si perde non è sempre perché ci siamo trovati davanti degli avversari imbattibili, ma anche perché potremmo non aver giocato al massimo delle nostre potenzialità.

Torneo e partita libera: le strategie

 Nella descrizione delle strategie di Burraco, sia in questo blog che nei vari manuali del gioco che si possono trovare su Internet o in libreria, si fa spesso una partizione tra le partite libere e le partite di torneo.

Questo accade perché le due tipologie di partita, seppur appartenenti allo stesso identico gioco e sottostando alle stesse regole, rispondono ad esigenze diverse.

Le piccole grandi soddisfazioni del Burraco

 Il Burraco è un gioco molto facile da imparare. In effetti, appena si conoscono le regole di base è possibile sfidare qualcuno senza tanti timori, anche se per raggiungere un livello di gioco che possa essere definito competitivo è necessario fare molta pratica.

Ma questa pratica, o allenamento, non è così noiosa come potrebbe sembrare perché il gioco del Burraco è in grado di dare tante soddisfazioni anche ai giocatori principianti.

La coppia e le strategie

 In un articolo di qualche giorno fa abbiamo introdotto un nuovo concetto del Burraco, che è quello dell’alfabeto degli scarti (in altri manuali potrete trovarlo con un altro nome, ma la sostanza rimane la stessa), che è un modo di interpretare le carte che vengono scartate come messaggi o indicazioni di preferenze al proprio compagno.

Noi abbiamo dato una interpretazione particolare degli scarti, che è quella che si usa maggiormente e sulla quale hanno lavorato molti esperti, ma è sempre possibile trovare altri modi di interpretazione.

Ciò su cui vogliamo soffermarci in questo articolo è proprio la questione dell’interpretazione, perché molto spesso ci si imbatte in situazioni che possono risultare di non facile lettura o che possono essere interpretate in più modi diversi.

Tutti i tipi di burraco della Feburit

 Una grande fetta dei giocatori di Burraco è abituata a sentir parlare di due o tre tipologie di burraco (intendendo non il gioco ma la scala di carte che ha un punteggio speciale). Questo perché la Fibur – Federazione Italiana Burraco considera come burraco solo tre tipi di scale che sono il burraco pulito, il burraco sporco e il burraco semipulito.

Ma altre federazioni, come ad esempio la Feburit – Federazione Burraco Italia, considera anche altri tipi di scale che, come i giocatori più esperti sanno, possono venire a crearsi in particolari condizioni di partita e, ad ognuna di queste, associa un particolare punteggio.

Vediamo quali sono.

I piani di gioco del Burraco

 Nel gioco del Burraco è molto importante avere una pianificazione chiara del gioco che sia anche condivisa con il proprio compagno.

Tutte le strategie e le tattiche che si possono mettere in atto sono vane se non si sa bene qual è lo scopo verso cui devono tendere.

Non si tratta di sapere quali sono gli obiettivi da raggiungere, quelli dovrebbero essere conosciuti fin dalla prima volta che si inizia a giocare a Burraco, ma si sta parlando di un progetto reale che prende in considerazione le carte che si hanno in mano, le situazione che si va profilando sul tavolo dal gioco e l’esperienza condivisa con il proprio compagno.

Il bon ton del monte degli scarti

 Il monte degli scarti è una delle componenti fondamentali del gioco del Burraco. Pur essendo il posto in cui si appoggiano le carte che non servono, qui infatti finiscono le carte che ogni giocatore scarta alla fine del proprio turno di gioco, ha un ruolo fondamentale per lo svolgimento del gioco.

Data la sua importanza il suo utilizzo è ben regolamentato da tutti i regolamenti del gioco del Burraco. Facendo riferimento al Codice di Gara della Fibur – Federazione Italiana Burraco, vediamo quali sono le regole a cui bisogna attenersi.

La doppia valenza degli Assi

 In tutti i giochi di carte, ma in modo particolare nel Burraco, esistono delle carte a cui solite mante viene attribuito uno scarso valore e considerate poco più che “scarti”, carte cioè che sono sempre buone per finire sul monte degli scarti come elemento inutile al nostro progetto di gioco.

Nel caso del Burraco, le carte che vengono considerate in questo modo sono soprattutto gli assi, i tre e i quattro.

Questo accade perché molte delle strategie del Burraco, come anche molte di quelle riportate in questo blog, si basano sul fatto che le cosiddette carte estreme (le carte iniziali e finali di ogni seme) hanno una valenza minore rispetto a quelle centrali e sono sempre utilizzabili come ultima risorsa.