E’ ora di abbattere i pregiudizi e le dicerie: il burraco non è un gioco solo per donne ed è tempo di riconoscerlo come il fenomeno di massa che è diventato nel corso degli anni ed in particolare di questi ultimi. E’ un gioco che stimola la mente e lo fa nel mondo giusto.
Quando è arrivato in Italia ha conquistato molti vip di ogni età e sesso: tra i nomi più noti si ricordano Sandra Mondaini, Raimondo Vianello e Luciano Pavarotti. Certo, le donne rappresentano ancora una buona fetta del parterre totale di giocatori, ma uomini e giovanissimi sono in aumento e quel che appare certo è che sia in grado e non di poco di migliorare le relazioni sociali: non bisogna infatti dimenticare che il gioco del burraco pretende che vi sia rispetto per il partner e per gli avversari di gioco. Ed ancora il saper perdere con savoir affaire ed educazione. Come riporta bene il Sole24ore buona parte della “colpa” per questa grande passione italiana è da ascrivere a Giorgio Vitale, arbitro nazionale di Bridge, che vide per la prima volta a Bari 400 giocatori impegnati in un gioco per lui sconosciuto ma che poi aiutò lui stesso a “decodificare” e rendere ufficiale.
La Fibur è l’unica federazione esistente al mondo e conta 160 circoli e 13mila iscritti. Peccato però che il Coni non voglia, come fatto con altri giochi di carte, riconoscerlo ufficialmente come sport. Qualcosa che non sembra però fermare gli appassionati che anzi, nel gioco, sembrano più agguerriti che mai, tra una smazzata e una risata.