In Italia si giocano davvero una grande quantità di giochi di carte. Uno dei più famosi è sicuramente il Tressette.
Anche questo gioco, così come il Burraco, è stato importato dall’estero, pare, infatti, che il Tressette sia originario della Spagna e portato in Italia dai marinari che da qui arrivavano fino a Napoli, allora sotto il Regno delle due Sicilie.
Nel gioco del Tressette si utilizzano le carte napoletane, che, a differenza di quelle francesi utilizzate nel gioco del Burraco, sono 40.
Anche nel Tressette si gioca in quattro persone suddivise in due coppie e i giocatori si dispongono intervallati intorno al tavolo come accade nel Burraco.
Ad ogni giocatore vengono distribuite 10 carte che dovranno essere giocate una alla volta nel corso della partita. Inizia a giocare il giocatore che ha il 4 di denari, e dopo di lui gli altri in senso antiorario. Lo scopo di ogni giocatore è quello di calare una carta di valore maggiore rispetto a quella dell’avversario. Il giocatore che ha giocato la carta più alta dello stesso seme della carta iniziale prende tutte le carte giocate.
Anche se i due giochi sono molto diversi si possono riscontrare delle affinità.
Ad esempio, nel Tressette come nel Burraco, ai giocatori è richiesta una certa abilità nella conta delle carte. Anche se nessuna delle carte in mano ai giocatori è visibile, in base al modo di giocare del proprio compagno e degli avversari è possibile capire quali sono le giocate migliori da fare.
In secondo luogo, anche nel Tressette, la prima mano è quella che maggiormente determina l’andamento di tutta la partita: fare una scelta sbagliata in questo momento, come nel Burraco, può condizionare l’esito della mano.