Siamo arrivati quasi alla fine degli articoli dedicati alle dieci regole d’oro per vincere i tornei di Burraco. Siamo infatti arrivati a trattare il nono punto del nostro decalogo che riguarda l’aspetto della divisione e del rispetto dei ruoli nelle partite di Burraco.
Più volte abbiamo accennato al fatto che durante le partite di Burraco è di fondamentale importanza che i giocatori che formano la coppia, oltre ad avere una buona comunicazione, abbiano anche una sorta di feeling o di spirito di collaborazione per cui non hanno necessità di primeggiare uno sull’altro ma sanno quando possono avere un ruolo attivi nella partita e quando, invece, è meglio essere di supporto al proprio compagno.
Non sempre questa regola fondamentale è compresa appieno dai giocatori che, però, poi ne pagano le conseguenze. Infatti giocare in modo non collaborativo ha come unico risultato quello di dare un vantaggio agli avversari, fatto che è sbagliato di per sé nel gioco del Burraco ma che assume una valenza molto più grande in sede di torneo.
Durante una partita di Burraco di un torneo i due giocatori devono capire fin dal primo turno di gioco chi è dei due che si occuperà di giocare per andare a pozzetto e chi, invece, sarà il raccoglitore, colui, cioè, che si occupa di raccogliere le carte dal monte degli scarti per agevolare il gioco del compagno e, allo stesso tempo, impedire agli avversari a raggiungere lo stesso risultato.
Come si fa a decidere? Sono le carte ricevute dalla distribuzione che dettano legge. Chi dei due si trova con le carte migliori è il giocatore deputato al pozzetto, chi ha avuto meno fortuna sarà la spalla.