Il burraco a coppie si può vincere con la strategia. Qual è la migliore? Firstonline ha stabilito un decalogo di buone pratiche e noi ne riportiamo 2 che ci sembrano ideali.
Il decalogo integrale
- Siate rapidi;
- Siate parsimoniosi;
- Siate ottimi osservatori;
- Imparate a memoria le carte estreme;
- Siate generosi con gli avversari;
- Il secondo di mano raccoglie (quasi) sempre;
- Il futuro non esiste;
- Non raccogliete davanti a chi ha 2 o 5 carte;
- Non fatevi la guerra in casa;
- Siate corretti, attenti e leali.
Ecco le due regole più interessanti da analizzare. Lo facciamo attraverso le parole di Firtstonline.
Il secondo di mano raccoglie (quasi) sempre.
Questo comportamento viene suggerito da Giorgio Vitale nel suo ottimo libro sul Burraco, con argomenti molto convincenti e noi ne abbiamo fatto una pietra miliare del nostro gioco. Raccogliere le prime due carte sul tavolo chiarisce, fin dall’inizio, in che situazione versa il primo giocatore della coppia che entra in partita. È una regola che si applica solo al primo giro, quando il compagno del secondo di mano è il mazziere.
Il futuro non esiste
Il nostro stile di gioco è aggressivo, privilegia la rapidità ad ogni altra strategia. Questa regola, che vale soprattutto nella prima parte della partita, è coerente con il nostro obiettivo di prendere il pozzetto per prime o comunque nel tempo più breve possibile. Cosa vuol dire che “il futuro non esiste”? Significa che noi, in una mano media, per esempio con una sola matta, non raccogliamo mai per fare una coppia, e non prendiamo mai una carta che possa servirci a fare burraco dopo due o tre giri. E’ una scelta discutibile e a volte criticata da altre coppie consolidate e spesso vincenti, perché può penalizzare nella seconda fase del gioco, quando bisogna fare burraco e chiudere. Per arginare questo problema il nostro stile cambia, nella seconda parte del gioco: se non riusciamo a fare il burraco e abbiamo solo pali corti raccogliamo molto di più e cerchiamo di non rivelare quanto abbiamo in mano. Per questo sappiamo a memoria le carte estreme, per decidere, con una rapida occhiata, quando una carta “lontana” ci può essere utile.