Abbiamo già parlato delle origini latinoamericane del gioco del Burraco e dell’evoluzione che ha avuto attraverso il lungo viaggio che lo ha portato fino in Italia.
Ovviamente, nei paesi sudamericani, soprattutto quelli in cui si parla la lingua portoghese e nello stesso Portogallo, si gioca ancora a Burraco, ma con delle metodologie e delle regole piuttosto diverse da quelle comunemente utilizzate nel nostro paese.
Prima di tutto il nome conserva la sua antica grafia, buraco, un termine che, tradotto in italiano, significa setaccio, e rimanda alla caratteristica del gioco di setacciare e selezionare le carte per ottenere delle combinazioni da poter calare sul tavolo per ottenere dei punti.Le altre differenze riguardano in special modo tre caratteristiche del gioco: i jolly, il Buraco pulito e le sequenze.
In questa modalità di gioco, infatti, i jolly vengono preliminarmente eliminati dai mazzi di carte che si utilizzeranno, perché non possono essere usati per la creazione delle scale.
Se a questo aggiungiamo che non si possono creare delle combinazioni di carte (carte con ugual valore ma di seme diverso) ma soltanto delle sequenze (carte dello stesso colore in ordine sequenziale), si capisce immediatamente che, rispetto al gioco tradizionale italiano, la partita può essere molto più complicata.
Inoltre, per chiudere la partita, è necessario avere calato almeno un Burraco pulito, ossia una sequenza di almeno sette carte senza l’introduzione di pinelle.
Mettendo insieme queste tre ulteriori regole si comprende perché il Buraco sia un gioco che richiede una grande abilità e, soprattutto, una buona dose di pazienza.